Un terzo delle imprese italiane manifesta la necessità di aggiornare le competenze delle figure professionali impiegate. Le principali necessità formative si ritrovano nel settore dei servizi e nella manifattura ad alto contenuto tecnologico.
L’aggiornamento delle competenze della forza lavoro è essenziale affinché le imprese si adattino alle trasformazioni socio-economiche, organizzative e tecnologiche in corso, traendone tutti i possibili vantaggi.
Le innovazioni di processo e di prodotto non possono aver luogo senza profili professionali capaci di interagire con le nuove tecnologie e le innovazioni organizzative che ne conseguono. In questo contesto, la capacità delle imprese di valutare lo stato delle competenze di cui dispongono e il loro fabbisogno di aggiornamento, e quindi di formazione, può rivelarsi determinante.
Una necessità di formazione diffusa
La terza edizione dell’indagine “Professioni e Competenze nelle imprese” elaborata da Pec-Inapp, rivela, prima di tutto, che il 35,2% delle imprese ha dichiarato di avere in azienda “almeno una figura per cui si registra un fabbisogno da soddisfare nell’arco dei prossimi mesi con specifiche attività di aggiornamento”.
Dato questo in crescita significativa rispetto a quello registrato tre anni prima nella precedente edizione dell’indagine. Sempre dall’indagine risulta che i fabbisogni più elevati si registrano nei servizi e nei segmenti della manifattura a più alta intensità tecnologica, ma sono rilevanti anche nell’ambito dei servizi che riguardano le attività di istruzione, sanità e servizi alle persone.
I gruppi professionali maggiormente interessati da un bisogno di aggiornamento delle competenze sono le professioni tecniche, quelle qualificate nelle attività commerciali e nei servizi, gli operai specializzati e le professioni esecutive nel lavoro d’ufficio.
Per quanto riguarda invece le tipologie dimensionali delle aziende, le piccole e medie imprese manifestano più difficoltà nel riuscire a prefigurare i propri fabbisogni e nell’articolare strategie per l’aggiornamento delle competenze della forza lavoro.
Al contrario, le aziende medio-grandi mostrano di percepire con maggiore facilità i fabbisogni di aggiornamento delle competenze da soddisfare con nuove attività formative.
La necessità di aggiornare conoscenze e competenze dei lavoratori si distribuisce in modo diversificato tra i settori produttivi. I settori maggiormente interessati sono quelli relativi a Istruzione, sanità e servizi alle persone; comunicazione, attività finanziarie e altri servizi alle imprese; chimica, farmaceutica e plastica; elettronica; energia, acqua e rifiuti e metalmeccanica.
L’indagine Pec-Inapp fotografa anche la localizzazione geografica dei fabbisogni; sono soprattutto le aziende del Nord a esprimere la necessità di aggiornare le conoscenze dei propri dipendenti. Il dato più alto si registra nel Nord-Est con il 36,5% delle imprese che reputa necessario ricorrere a nuove attività formative per soddisfare nuovi fabbisogni, e nel Nord-Ovest (36,3%).
Le percentuali più basse sono registrate al Sud (34,5%) e al Centro (33,5%). Le professioni che registrano le esigenze più forti di aggiornamento sono quelle riconducibili alle professioni qualificate nelle attività commerciali e nei servizi, degli artigiani, operai specializzati e agricoltori, delle professioni esecutive nel lavoro di ufficio e delle professioni tecniche.