La sicurezza sui luoghi di lavoro è un tema di costante attualità. Molti progressi sono stati fatti negli ultimi anni sia dal punto di vista normativo, che culturale e molte situazioni a rischio sono state identificate e correttamente risolte, tuttavia il dato INAIL, di 769 morti per incidenti sul lavoro nei primi nove mesi del 2017, dimostra che la situazione è ancora allarmante e occorre lavorare maggiormente nell’ambito della prevenzione.
La crisi, generata negli Stati Uniti nel 2006 dai cosiddetti mutui subprime, ebbe dapprima un impatto importante nei settori immobiliare, finanziario e bancario d’oltre oceano, ma ben presto, con il fallimento della banca di investimento Lehman Brothers, si trasferì all’economia reale europea, provocando significative perdite di capitali e di posti di lavoro. *
È importante partire da una premessa: la gestione della sicurezza deve essere un elemento imprescindibile della gestione complessiva dell’attività produttiva di ogni azienda. Non si tratta quindi solo di “essere a norma” nella struttura degli uffici e degli stabilimenti di produzione, né di mettere in conto un certo numero di ore/uomo dedicate alla formazione; si tratta invece di adottare un approccio sistemico, che coinvolga tutti i reparti aziendali, in tutte le fasi del processo di identificazione dei rischi e della valutazione dei pericoli connessi a tutte le attività aziendali.
Per aiutare le imprese nello sviluppo di tale sistema, sono stati identificati alcuni standard sia a livello nazionale che internazionale, tra questi, il più diffuso oggi è OHSAS 18001:2007.
Poiché i rischi sul luogo di lavoro, variano a seconda di diversi fattori, quali: la dimensione dell’azienda, la natura delle sue attività, le condizioni operative, la preparazione del personale, lo standard OHSAS 18001:2007 si rivela particolarmente duttile e facilmente applicabile ad organizzazioni di diverse dimensioni e settori merceologici. Lo scopo primario è infatti promuovere la cultura delle buone pratiche di gestione della sicurezza e della salute sul lavoro, armonizzandole con le specifiche esigenze socio-economiche delle singole imprese.
Il metodo indicato dallo standard OHSAS 18001:2007 è noto come “PDCA” ovvero Plan-Do-Check-Act, che si riassume in:
• pianificazione delle azioni necessarie al controllo dei rischi e alla riduzione degli incidenti, basata sull’analisi dei processi aziendali e sull’identificazione di obiettivi chiari, condivisi e scadenzati temporalmente
• attuazione dei processi pianificati, compresi l’impegno della direzione aziendale a prevenire gli infortuni fornendo le risorse adeguate, l’analisi degli incidenti e delle relative cause, la creazione di piani di formazione del personale
• verifica periodica dei processi e della riduzione dei rischi, documentando i risultati anche attraverso audit interni
• azioni di miglioramento continuo dei livelli di sicurezza e identificazione di nuovi obiettivi