Il 75,2% dei rispondenti si sente tutelato in tema di sicurezza sul lavoro, anche rispetto all’adozione delle buone pratiche per il contenimento Covid-19. La pandemia sembra avere inciso però sulla sicurezza del lavoro: oltre il 50% teme di perderlo.
InfoJobs, piattaforma per la ricerca di lavoro online, ha presentato i risultati di un’indagine* condotta sul tema Lavoro e Sicurezza, realizzata interpellando i candidati per chiedere la loro opinione sul concetto di sicurezza. Innanzitutto, cosa vuol dire sicurezza sul lavoro e del lavoro? Covid-19 ha cambiato la percezione di sicurezza? E cosa succede alla sicurezza in sé stessi come professionisti?
Il primo risultato dell’indagine di InfoJobs è che per la quasi totalità del campione (83,8%) la sicurezza è da intendersi nel senso più classico del termine, ovvero come il rispetto delle norme di legge per garantire la salute e la sicurezza sul posto di lavoro. Solo il 16,2% pensa in primis alla sicurezza del lavoro, ovvero contrattuale.
La sicurezza sul lavoro
Per il 75,2% le norme sono rispettate (per il 27,2% addirittura si va oltre gli obblighi di legge, segno di una grande attenzione delle aziende alle politiche di sicurezza). Rimane tuttavia un 13,7% che dichiara che gli obblighi di legge non sempre vengono rispettati e un 4,2% per cui gli obblighi vengono disattesi in maniera sistematica.
Per quanto riguarda invece la sicurezza post Covid, per il 68,2% degli intervistati le nuove regole vengono rispettate (mascherine, turni, etc.), mentre per il 4,3% del campione il problema non si pone perché è ancora in vigore il full smart working. Rimane però un 15,6% che non si sente sicuro, perché i colleghi non rispettano le norme e addirittura un 12,1% che afferma siano l’azienda o i responsabili i primi a non rispettarle.
La sicurezza del lavoro
Secondo l’indagine InfoJobs, diversa è la situazione rispetto alla sicurezza del proprio lavoro dal punto di vista contrattuale: oltre il 50% dei lavoratori non si sente sicuro di poter mantenere il proprio lavoro in questo momento di emergenza. Se il 27,3% degli intervistati si sente molto sicuro e ritiene la propria azienda solida e il 16,2% crede che, anche se precario, il contratto sarà rinnovato nonostante gli effetti del Covid-19, abbiamo però un 33,5% precario che teme un mancato rinnovo e addirittura un 23% che, pur avendo un posto fisso, ha paura di perderlo a causa della crisi o di eventuali riorganizzazioni aziendali.
Ma cosa è successo al modo di svolgere il proprio lavoro post Covid? Se per il 48,3% non è cambiato nulla, a parte l’adozione dei dpi, più della metà degli italiani hanno visto il proprio lavoro cambiare, con diverse sfaccettature. Per 19% le nuove normative hanno cambiato modalità e processi; il 23% ha proprio cambiato tipologia di lavoro perché la mansione precedente non può più essere svolta; il 9,6% invece ha dovuto adattarsi a una scelta aziendale di revisione dell’organigramma.
Per avere informazioni sullo svolgimento e sulla modalità di finanziamento dei corsi e della consulenza relativi alla sicurezza sul lavoro è possibile contattare Carlotta Pasini – c.pasini@rts-srl.it