Le aziende ritornano alla formazione in presenza nella formula integrale sostituendo o affiancando la didattica a distanza che, nella fase più acuta della pandemia, è stata utilissima per continuare a costruire le competenze in vista della ripartenza. Ora il sistema produttivo nazionale, che deve recuperare il 10% di Pil perduto a partire dallo scorso anno con l’esplosione dell’emergenza epidemiologica, si sta rimettendo in moto e le imprese potranno contare su entrambe le modalità di formazione per realizzare i percorsi di innovazione.
La formula vincente
“L’utilizzo di entrambe le soluzioni per implementare nuove conoscenze e abilità” commenta Rossella Spada, direttore di Formazienda, il fondo interprofessionale che sostiene e finanzia la qualificazione e riqualificazione delle risorse umane che lavorano presso le 110mila aziende aderenti “è un vantaggio oggettivo per le aziende impegnate nella sfida dei mercati post Covid. La Fad ha permesso di non perdere tempo quando le condizioni sanitarie non consentivano la contiguità tra docente e discenti. Le aziende hanno continuato a formare i propri dipendenti in modo del tutto coerente con le azioni diffuse di smart working facendo ricorso alla modalità da remoto nella versione sincrona e asincrona. Una vera opportunità per dare seguito al cambiamento digitale e tecnologico. Anche strumenti innovativi di politica attiva come il Fondo nuove competenze, finalizzato a promuovere la crescita professionale del personale a fronte di una riorganizzazione interna, hanno consentito di agevolare le imprese nella transizione 4.0”.
Formazione a distanza: i vantaggi
Formazienda, che durante la pandemia, ha stanziato 30 milioni di euro giungendo alla cifra complessiva di 150 milioni destinati alla formazione continua a partire dal 2008, è stato tra i primi fondi a lanciare un avviso di finanziamento propedeutico all’accesso del Fondo Nuove Competenze e ad autorizzare la conversione dei corsi in presenza nella formula a distanza. Nel biennio 2020-2021 la Fad ha interessato 249 progetti formativi per quasi 13mila partecipanti.
“Il nostro giudizio sulla Fad” continua Rossella Spada “non può che essere positivo perché ha fornito vantaggi oggettivi per le aziende: riduzione e razionalizzazione dei costi, incremento dei partecipanti, risparmio di tempo, personalizzazione dell’apprendimento, interazione con le nuove tecnologie secondo una variegata scala di complessità, uso della realtà virtuale. Ora, però, per conseguire l’obiettivo della ripresa e per beneficiare del miglioramento della situazione economica globale, le aziende devono poter impiegare la didattica in presenza che, soprattutto in riferimento ad alcuni settori e ad alcune mansioni pratiche, rimane la soluzione più idonea. Pensiamo ad alcune particolari tipologie di saldatura che interessano le aziende attive nel settore elettronico o più semplicemente alle azioni formative necessarie nel comparto del commercio e del turismo. Qui è evidente che non si può prescindere da una situazione di prossimità per rendere davvero efficace il processo di apprendimento”.