Negli Stati Uniti oltre 7 dipendenti su 10 (75%) dichiarano di essere stati bersagli o di aver assistito ad atti di bullismo sul posto di lavoro per un totale che va oltre i 79 milioni di collaboratori coinvolti. Anche in Italia da alcune indagine sono emersi dati preoccupanti relativi al malessere di numerosi lavoratori.
In occasione della Giornata Nazionale contro il Bullismo e il Cyberbullismo, un’iniziativa nata in Italia nel 2017 per sensibilizzare la popolazione su un fenomeno che ogni anno coinvolge migliaia di giovani, soprattutto, nelle scuole e sul web, sono emersi dati preoccupanti relativi al malessere di numerosi lavoratori. Sembra infatti che il bullismo trovi linfa anche all’interno degli ambienti lavorativi, tanto da dover parlare di “workplace bullying”, una forma di comportamento sociale di tipo violento e ripetuto nel tempo attuato nei confronti di colleghi e collaboratori.
Le prime conferme giungono dall’approfondimento condotto sulle principali testate del settore da Espresso Communication per Great Place to Work Italia: secondo il portale d’informazione americano HR Executive, che riprende i dati del Workplace Bullying Institute, addirittura oltre 7 dipendenti su 10 (75%) dichiarano di essere stati bersagli o di aver assistito ad atti di bullismo sul posto di lavoro per un totale che va oltre i 79 milioni di collaboratori coinvolti solo negli Stati Uniti.
Questo fenomeno, che può includere abusi verbali, condotte offensive, intimidazioni o aggressioni, può causare sia danni fisici sia un crescente stato di angoscia mentale, nonché alto assenteismo e rotazione dei dipendenti, bassa produttività e, di conseguenza, danni alla reputazione di un’azienda. Il fenomeno riguarda anche l’Europa: il portale britannico People Management riporta che più di un quarto dei collaboratori coinvolti in un recente sondaggio afferma di essere stato vittima di vessazioni all’interno del proprio workplace. E ancora, secondo l’Irish Times il 9% dei lavoratori irlandesi ha subito atti di bullismo. E parliamo di un topic d’interesse anche sui social: l’hashtag #workplacebullying, infatti, conta oltre 19mila contenuti pubblicati su Instagram.