Le risorse umane e il bisogno di felicità delle diverse generazioni di collaboratori al centro della “Happiness Week at Work”: dai boomer desiderosi di un miglior work-life balance, fino ai millennial per cui contano fiducia e coinvolgimento.
In occasione della “Happiness Week at Work”, appuntamento istituito da due imprenditrici olandesi nel 2015 che quest’anno si celebra dal 20 al 26 settembre, una domanda sorge spontanea: com’è possibile coltivare la felicità delle risorse umane e quali sono i fattori che rendono i dipendenti insoddisfatti? Le questioni e le soluzioni da mettere in campo sono innumerevoli e variano a seconda della generazione di appartenenza dei componenti del team operativo.
La felicità per i boomer
Si parte con i boomer che, secondo Business Wire, sono alla ricerca di un miglior equilibrio fra vita privata e professionale: 3 dipendenti su 4, infatti, hanno avvertito un peggioramento dell’equilibrio tra lavoro e vita privata a causa della pandemia. La felicità di questi professionisti si coltiva, promuovendo benefici relazionati alla cura della salute. A tal proposito, il 71% dei boomer, nel corso dell’anno corrente, vede nella cura della vista un beneficio essenziale. Inoltre, secondo New Zealand Herald, gli stessi boomer sarebbero più a loro agio se continuassero a lavorare interamente da remoto.
La felicità per la Gen X
Passando alla generazione successiva, ovvero la Gen X, Business News Daily focalizza l’attenzione su alcuni punti di grande rilevanza: per lavorare efficacemente con gli “X worker”, che rappresentano il 35% della forza lavoro moderna negli USA, il singolo datore di lavoro è chiamato a consentire loro di lavorare in autonomia, rispettare le loro tempistiche, garantire un corretto equilibrio tra vita professionale e privata, comunicare con i diretti interessati in maniera efficace e trasparente, evitare la cosiddetta microgestione o la supervisione del dettaglio di ogni singola mansione assegnata, fornire ai singoli collaboratori opportunità di progresso e apprendimento tramite, per esempio, corsi di formazione e, infine, valorizzare l’esperienza, tenendo sempre in considerazione il valore di ogni professionista.
La felicità per i Millenial
I millennial sono i prossimi della lista: secondo quanto indicato da Standard Media, le aziende del giorno d’oggi espongono i giovani a progetti importanti, sviluppando le loro capacità di leadership e, allo stesso tempo, concedono loro spazio e possibilità di esprimere la loro opinione, indicando cosa funziona e cosa no all’interno dell’ambiente di lavoro in cui si trovano. E ancora, i giovani della generazione Y sono portatori di positività e gioia in ufficio e, proprio per questo motivo, diverse company organizzano attività grazie a cui i giovani collaboratori possono mettersi in mostra a suon di entusiasmo e creare o rafforzare i rapporti personali e professionali sul posto di lavoro. Sulla stessa lunghezza d’onda, New Business Daily focalizza l’attenzione su ulteriori concetti utili: per i millennial, fiducia e trasparenza sono ingredienti chiave in ambito relazionale così come il tasso di coinvolgimento nelle varie fasi operative.
La felicità per la Gen X
Per concludere, la Gen Z che, secondo il settimanale d’informazione Time, risulta indecisa: il 30% dei giovanissimi vorrebbe lavorare in smartworking, mentre il 34% afferma di essere più produttivo e coinvolto quando lavora dall’ufficio. Per la crescita personale e professionale di questi giovani collaboratori risultano fondamentali elementi come la cultura aziendale, la socializzazione con i colleghi e, allo stesso tempo, anche la presenza di un mentore o di un modello con cui connettersi e da cui prendere spunto. Per concludere, anche Psychology Today analizza la situazione “Gen Z related”, concentrando l’attenzione sul fatto che la maggior parte dei nati nel nuovo millennio predilige un modello di lavoro ibrido. Inoltre, la rivista statunitense chiude l’approfondimento realizzato, elencando i desideri dei giovani professionisti in campo lavorativo: si passa dalla disponibilità di distributori automatici in ufficio alla mission azionale, in linea con i desideri e le prospettive dei nuovi giovani professionisti, fino allo sviluppo professionale, con tanto di formazione face to face.