I ricercatori dell’Inail hanno sviluppato una metodologia per valutare il rischio di infezione da Covid-19 negli ambienti di lavoro e la sicurezza dei lavoratori, analizzando il processo lavorativo, la prossimità tra i dipendenti, il tipo di attività svolta e il coinvolgimento di soggetti terzi o di aggregazione.
L’adozione di diverse misure di contenimento dell’epidemia da Covid-19 ha comportato la sospensione temporanea della maggior parte delle attività commerciali, con una conseguente riduzione di circa il 75% dei lavoratori presenti sul posto di lavoro. È stato stimato che circa il 25% dei dipendenti, come quelli impegnati in strutture sanitarie o nelle forze dell’ordine, o in presidi farmaceutici e alimentari, ha frequentato fisicamente il proprio posto di lavoro. Viceversa, gli incentivi allo smart working e ad altre misure come ferie e congedi sono stati ampiamente adottati dalla pubblica amministrazione e da molte imprese private. Di conseguenza, rileva la ricerca, i dati epidemiologici hanno mostrato un basso livello di trasmissione delle infezioni, con un rilascio progressivo delle misure di contenimento.
Sicurezza: esposizione, prossimità, aggregazione
La ricerca Inail è stata pubblicata sulla rivista scientifica Plos One; il metodo messo a punto per stimare il rischio di infezione sul posto di lavoro, tenendo conto sia delle caratteristiche specifiche dei processi produttivi e dell’impatto dell’organizzazione del lavoro sul rischio, sia dello stretto contatto di alcune attività con soggetti esterni. Il rischio occupazionale di contagio virale è stato classificato sulla base di tre variabili: esposizione, prossimità e aggregazione. I dati aggiornati sulla forza lavoro sono stati così associati a ciascun settore di attività per ottenere i livelli ponderati di rischio correlati al numero di potenziali lavoratori esposti, e per valutarne l’impatto su mobilità e pendolarismo.
Il metodo inoltre è stato implementato nel modello di sorveglianza epidemiologica nazionale al fine di stimare l’impatto della riattivazione di attività specifiche sull’indice Rt di contagio del virus. I risultati hanno supportato le attività di indirizzo del Comitato tecnico scientifico (Cts), istituito dal Governo presso il Dipartimento della Protezione civile, nella individuazione degli interventi progressivi di mitigazione per il superamento dell’emergenza epidemiologica. Oltre quindi a gestire e a contenere il contagio nei luoghi di lavoro, l’inclusione della dimensione lavorativa nello sviluppo delle misure di prevenzione e protezione nel controllo della pandemia si è configurata una misura utile anche per la gestione del rischio collettivo nel suo complesso.