Uno dei cinque temi portanti della campagna europea 2023/2025 promossa da Eu-Osha, l’Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro, riguarda la tutela della salute nel lavoro da remoto.
Lavoro da remoto e ibrido: le differenze
Come ricordato nei documenti prodotti dall’Agenzia Eu-Osha in occasione della campagna 2023/2025, per le varie forme di lavoro a distanza, che spesso si sovrappongono, si utilizzano generalmente le seguenti definizioni:
- il lavoro a distanza o da remoto (remote work) che si riferisce a qualsiasi tipo di accordo lavorativo in cui i lavoratori lavorano a distanza, lontano dai locali del datore di lavoro (o da una postazione fissa), utilizzando le tecnologie dell’informazione e della comunicazione – Ict (ad esempio reti, computer portatili, telefoni cellulari e Internet);
- il telelavoro (telework) che risulta essere una sottocategoria del lavoro a distanza quando il lavoro a distanza che coinvolge le Ict viene svolto da casa;
- il lavoro ibrido (hybrid work) che è una combinazione di telelavoro e lavoro presso la sede del datore di lavoro. In questa forma di lavoro, un dipendente può lavorare sia dall’ufficio che da casa (o da un ufficio fuori casa dedicato al telelavoro o da un altro luogo come un bar, un mezzo di trasporto, ecc.). La distribuzione settimanale dei periodi di telelavoro e di lavoro in sede varia notevolmente (ad esempio, uno, due o più giorni di telelavoro a settimana).
Sono poi elencate dall’Agenzia anche diverse modalità di lavoro ibrido:
- il lavoro ibrido che alterna il lavoro presso la sede del datore di lavoro e telelavoro a domicilio (almeno un giorno alla settimana). Il modello di lavoro ibrido è “office-first” se si prevede che i dipendenti siano per la maggior parte del tempo in sede e telelavorino alcuni giorni alla settimana o “remote-first” se i dipendenti telelavorano per la maggior parte del tempo e si recano occasionalmente presso la sede del datore di lavoro;
- il lavoro ibrido che alterna il lavoro presso la sede del datore di lavoro con il lavoro in spazi dedicati all’ufficio remoto fuori casa, come gli spazi di coworking;
- il lavoro ibrido che alterna il lavoro presso la sede del datore di lavoro con il lavoro mobile. Queste forme di lavoro ibrido nomade comportano frequenti viaggi di lavoro con un dipendente che combina diversi luoghi di lavoro: casa (a volte) e soprattutto mezzi di trasporto, alberghi, caffè, sedi dei clienti e così via.
Vantaggi e svantaggi per la salute del lavoro da remoto
Nella campagna sono poi individuate anche le conseguenze, i vantaggi e gli svantaggi sulla salute e sicurezza dei lavoratori. Ad esempio, si sottolinea che sebbene presenti diversi vantaggi, il lavoro a distanza può anche influire negativamente sulla salute dei lavoratori ed è dunque fondamentale identificare e affrontare tutti i fattori di rischio per la sicurezza e la salute sul lavoro legati al lavoro remoto e ibrido.
Riguardo ai vantaggi del lavoro da remoto si ricorda, ad esempio, che il lavoro svolto da casa consente di ridurre i tempi di pendolarismo verso l’ufficio/luogo di lavoro, permette un migliore equilibrio tra lavoro e vita privata e favorisce una maggiore produttività e concentrazione. Ma il telelavoro è anche associato a un aumento della sedentarietà, a orari di lavoro più lunghi e all’isolamento lavorativo e sociale. E questo può avere un impatto negativo sulla salute dei lavoratori e contribuire anche allo sviluppo o all’aumento di disturbi muscoloscheletrici, dovuti magari a un’errata configurazione delle apparecchiature e della postazione di lavoro. Inoltre, in termini di rischi psicosociali, il lavoro da remoto e ibrido possono aumentare l’uso di tecnologie digitali e di interazioni virtuali intensive contribuendo ad un sovraccarico cognitivo, all’esaurimento mentale e al cosiddetto tecnostress.
Senza dimenticare che se l’uso delle tecnologie digitali genera ambienti di lavoro virtuali in cui i lavoratori interagiscono, questi ambienti possono essere connessi anche a rischi specifici. Ad esempio, in questi spazi virtuali si può essere vittime di cyberbullismo o di attacchi informatici, soprattutto se manca un’idonea formazione sull’uso sicuro degli strumenti tecnologici.
La valutazione dei rischi della sicurezza
Una corretta valutazione dei rischi è essenziale anche per il lavoro svolto fuori dai locali aziendali, coinvolgendo attivamente i lavoratori. Dopo la valutazione, le organizzazioni devono poi garantire attrezzature, tecnologie digitali, supporto tecnico e indicazioni pratiche per configurare in sicurezza la postazione di lavoro. Le aziende devono, inoltre, offrire un’adeguata formazione e definire una politica aziendale chiara per il lavoro remoto e ibrido.
Tuttavia, in definitiva, anche i lavoratori a distanza possono giocare un ruolo chiave per la tutela della loro salute e sicurezza: migliorando l’ergonomia, correggendo le posture, mantenendosi attivi, facendo pause regolari e rimanendo in contatto con i colleghi durante le attività lavorative.