Secondo il World Economic Forum, da qui al 2025 oltre un miliardo di persone necessiteranno di un “upskilling” ma i team dirigenziali fanno ancora fatica a diffondere la cultura dell’apprendimento all’interno delle aziende, a discapito delle performance aziendali.
Upskilling: un miliardo di persone ne ha bisogno
Esiste dunque un grande divario fra la percezione della cultura dell’apprendimento del top management e quella dei singoli dipendenti. Se oltre il 70% delle figure dirigenziali valuta positivamente la cultura dell’apprendimento all’interno della propria azienda, meno del 30% del personale la definisce allo stesso modo, ovvero positiva. Una cultura dell’apprendimento positiva stimola il personale a formarsi e a sviluppare le proprie competenze in modo continuativo, come parte del lavoro quotidiano, per migliorare le proprie prestazioni attuali e prepararsi alle mansioni future.
Secondo il World Economic Forum, oltre un miliardo di persone necessiteranno di un upskilling da qui al 2025.
Appare chiaro che l’upskilling non fornisce vantaggi solo alle persone, ma anche alle aziende, al contesto economico più ampio in cui operano e, in ultimo, all’intera società. Creare una solida cultura dell’apprendimento è fondamentale per la buona riuscita dell’upskilling del personale. Tuttavia, nonostante i dati dimostrino come la cultura dell’apprendimento positiva sia direttamente collegata a una maggior flessibilità a livello organizzativo, a una crescita del fatturato più veloce e a un maggiore engagement dei dipendenti, le aziende hanno ancora molta strada da fare in tal senso.
Diversi dati mostrano infatti come ancora sia lungo il percorso verso l’implementazione di una solida cultura dell’apprendimento a livello aziendale, soprattutto quando il punto di vista del top management non coincide con quello delle singole persone.